Dino Risi – I miei mostri – Mondadori 2004

20,00 

Editore: Mondadori
Formato: Copertina rigida con sovracopertina
Anno edizione: 2004
Condizioni: Ottimo stato
Pagine: 235

A ottantasette anni, finalmente tranquillo, Dino Risi si è seduto davanti alla sua vecchia Lettera 32 per ripercorrere avanti e indietro, intrecciandone i mille fili, la sua vita allegramente dissipata e profondamente scorretta. Una vita che lo ha condotto a trasformare in ‘mostri’ e in ‘sorpassi’ cinematografici le idee rastrellate in giovinezza, quando faceva lo psichiatra al manicomio di Vigevano. “Stanco di curare gente che non guariva, mi sono dato al cinema” racconta in questa sorprendente, imprevedibile, irriverente autobiografia. Nei “Miei mostri” Risi ha montato le scene della sua esistenza nella più divertente commedia all’italiana che ci sia stata raccontata da molto tempo. Una commedia lunga un secolo che, ambientata su vari set, spazia dalla Milano in guerra alla Roma degli anni Cinquanta e Sessanta, e si allarga via via al mondo intero. In scena, più che il cinema, la vita. Spesa con Strehler, Fellini, Garzanti, Flaiano, il fratello Nelo. E poi i sodali di sempre: Gassman, Sordi, Tognazzi. Mentre le donne si chiamano Ava Gardner, Alida Valli o Anita Ekberg. Chi ha amato “La versione di Barney” scoprirà che Risi è il Barney italiano: un finto-cinico pronto alla battuta fulminante (“Quando vado al cinema e vedo un film di Nanni Moretti, penso: “Spostati, Nanni, e lasciami vedere il film”” oppure “Chissà se Gesù Cristo oggi andrebbe al “Maurizio Costanzo Show”?”), e insofferente a tutto ciò che toglie sale e gusto alla vita. Un libro divertente e commovente dove convivono la guerra e la follia, Mussolini e le case chiuse, le donne e gli amori, gli amici e la morte, le idiosincrasie e, di striscio, pure il cinema. E del quale, come di un suo film, si apprezzano e si godono le belle immagini, la sceneggiatura brillante e il montaggio magistrale.

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