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Andrea Miconi – Emergenza di stato. Intellettuali, media e potere nell’Italia della pandemia.

11,40 

Editore: Giometti & Antonello
Formato: Brossura
Anno edizione: 2022
Condizioni: Nuovo
Pagine: 112

Quarta

… Troppo comodo, circoscrivere il male della disinformazione al traffico di contenuti incontrollabili in rete. Troppo comodo, abusare della formula magica del fact checking, e ascriversi il ruolo di chi può giudicare sulla liceità delle idee degli altri. Troppo comodo, mettere all’indice alcuni canali – guarda caso, sempre e soltanto di area sovranista – e poi accettare dal Presidente del Consiglio l’assioma per cui non vaccinarsi significherebbe, letteralmente, morire. Troppo comodo, giustificare le mancanze del giornalismo di professione, o addirittura eleggerlo a guardiano della divulgazione scientifica: perché anche questo ci tocca sentire, da gente abituata a pubblicare l’oroscopo e le cronache della liquefazione del sangue. E visto che di studi sulla misinformation in rete è pieno il mondo, mi occuperò qui di altro: del sistematico esercizio di propaganda degli organi di stampa e dei mezzi generalisti. …

Risvolto

Questo libro analizza la tematizzazione pubblica dell’epidemia, approfondendo due aspetti in particolare. Il primo è la natura cieca, totalitaria, assoluta dell’esercizio di potere statuale a cui stiamo assistendo, che rende utile il ricorso tanto ad alcune classiche categorie sociologiche, quanto a quei diabolici concetti di Schmitt ed Agamben – eccezione; nuda vita; guerra civile – che la classe dei colti sembra avere improvvisamente dimenticato.

In secondo luogo, il libro chiama in causa proprio le responsabilità dei signori della discussione pubblica: che hanno falsificato il racconto delle cose, censurato il dibattito scientifico, aggredito e stigmatizzato ogni voce di opposizione, per sottomettersi senza ritegno al sovrano. Cosa che vale per i media e per i giornalisti, certamente; ma anche, e in modo più doloroso, per l’accademia, l’industria creativa e la classe intellettuale.

In ultima analisi, questo è quindi un saggio sulla costruzione discorsiva della sottomissione al potere: perché quello di cui è difficile capacitarsi, in fin dei conti, è il prolungato inverno delle coscienze; la facilità con cui tutto questo è accaduto e continua ad accadere. Ed è anche, con questa intenzione critica, un libro disperatamente di sinistra: disperato, perché i peggiori pensieri si vanno incarnando, giorno dopo giorno, in processi reali; e di sinistra, per la voglia di ribellarsi al conformismo con cui le forze del nostro mondo si sono piegate davanti al sovrano.

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